Il progetto

l'idea e la realizzazione

L’originalità di 33 Isole risiede nel fatto che una stessa persona – Lucio Bellomo, palermitano, 34enne al momento della partenza – unisca con il suo viaggio due aspetti solo apparentemente separati:

  • un’impegnativa e di per sé originale navigazione in solitaria su una piccolissima barca a vela;
  • un’indagine sociale sul futuro delle piccole isole italiane.

In ogni isola, la permanenza media è stata di 2 giorni e mezzo. Solo in pochi casi il maltempo ha «bloccato» Lucio allungando il soggiorno.
Durante ogni tappa, Lucio ha realizzato interviste, prevalentemente a giovani, che tramite la loro esperienza e storia personale potessero testimoniare sul tema del «futuro» delle piccole isole italiane. In totale, sono state effettuate più di 90 interviste.

In un buon numero di isole ad aspettare Lucio si è trovata una piccola troupe documentaristica che lo ha aiutato nella realizzazione delle interviste: il regista peruviano Donald Wilson, un rappresentante della casa di produzione americana Bonnemaison Inc. (si sono alternati Brooks Moore, Hannah Oneda, Mari Bonnemaison, Annelise Moore e Curtis Mariano), e la fotografa Elisa Manganelli che ha gestito la logistica del gruppo. È stato in parte presente anche il fotografo peruviano Daniel Ducato. In altre isole, invece, Lucio si è ritrovato completamente da solo.

Lucio ha percorso 2800 miglia nautiche in poco più di 4 mesi su Maribelle, un prototipo ibrido fra barca a vela, gommone e windsurf, di soli 6.15 m di lunghezza e non abitabile (senza cabina, cioè).
Ha viaggiato sempre da solo, di giorno come di notte, fermandosi in due sole occasioni fra un’isola e la successiva e sempre per via delle condizioni meteorologiche eccessivamente avverse che lo hanno colto durante la traversata.
Lucio ha toccato tutte le isole italiane abitate (escluse Sicilia e Sardegna) con due sole eccezioni: a Pianosa e Gorgona gli è purtroppo stato negato l’approdo dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano; e in Laguna Veneta sono state scelte 3 sole isole fra le molte presenti.

La barca - Maribelle 615

Maribelle, questo il nome della barca, è un piccolo prototipo di barca a vela di 6.15 metri di lunghezza, non abitabile (priva di cabina, cioè), progettata e realizzata da Francesco Belvisi, un giovane disegnatore di barche avveniristiche originario di Pantelleria (una delle più remote isole minori, per l’appunto).
Possiede due originalissime caratteristiche, che le hanno valso numerosi premi nazionali e non: è un «gommone a vela», ed il suo boma è di tipo «wish bone» come quello di un windsurf. I tubolari rendono Maribelle molto più stabile di una barca a vela tradizionale e dunque adatta alla navigazione in soliltaria, mentre il wish bone ne fa una barca decisamente divertente. Grazie ad un albero in carbonio, una randa particolarmente ampia ed un peso ridotto (circa 600 kg a pieno carico), Maribelle è sportivissima!

Prima di questo viaggio, nel 2012 aveva realizzato un giro della Sicilia a tappe seguita da una barca da appoggio (progetto Periplo).

Nell’aprile del 2017 Lucio ha recuperato Maribelle alla Lega Navale di Livorno, dove giaceva inutilizzata da troppo tempo.
Con l’aiuto dello stesso Francesco Belvisi ma soprattutto di Daniele Bertorotta, Vincenzo Murdaca e Gilson Monteiro Aquino di Sailing Italia Services a Palermo, fra i mille altri preparativi Lucio ha passato l’inverno a rimetterla in sesto e attrezzarla per il lungo viaggio in solitaria a cui andava incontro.

Le modifiche principali sono state:

  • nuovo meccanismo per rendere la  pesante deriva basculante al fine di diminuire il pescaggio in caso di bisogno;
  • sistema elettrico con due batterie alimentate da un pannello solare;
  • motore elettrico Minn Kota da 55 lbs alimentato a 12 V;
  • nuovo timone a barra e pilota automatico;
  • nuova randa full batten con una mano di terzaroli (è poi stato aggiunto un piccolo ma fondamentale fiocco durante il viaggio);
  • dotazioni di sicurezza varie (VHF, luci in testa d’albero, lifeline, ecc.).

Lucio ha navigato esclusivamente a vela, di giorno come di notte, utlizzando il motore soltanto per le manovre di ormeggio in porto. Per la rotta, si è avvalso del software di navigazione gratuito e open source OpenCPN sul telefonino (un cellulare di tipo “rugged”, ovvero resistente a urti e acqua) e la bussola di bordo.

Maribelle_poppa

Maribelle è arrivata a Venezia sana e salva con, tutto sommato, pochi problemi patiti durante il viaggio. Si è dimostrata robusta, asciutta, maneggevolissima e fedele; anche discretamente veloce, viste le dimensioni e il tipo di uso per il quale è stata progettata (che non era certo quello che ne ho fatto io!).

Le ho voluto un gran bene…

L'itinerario

Miglia nautiche totali teoriche 2322, percorse 2874

Tempo di navigazione totale 42 giorni

Tappa più lunga Gallipoli - Tremiti, 339 miglia, 5 giorni e 8 ore

Illustrazione: Gaia Cairo – Il cielo in una sogliola