Dopo poco più di 24 ore molto intense lascio anche Levanzo alla volta della vicinissima e gettonatissima Favignana.
Levanzo mi ha inizialmente dato l’impressione di un posto in cui il tempo è rimasto fermo. Fermo alla bellezza e alla crudezza di questo suo paesino bianco con un approdo tanto accogliente quanto sommario. Fermo al mistero della Grotta del Genovese, posto preistorico incredibile dove mi ha portato una persona speciale, Natale Castiglione.
E poi amarcord di anziani, di quando 50 anni fa (sembra incredibile) si producevano più di 1000 ettolitri di vino, e si pascolava, e si pescava, a volte tutto contemporaneamente.
E infine amarcord di ragazzi come Peppe, che decide di tornare sulla sua isola come cuoco per la stagione, ma che nonostante i suoi 21 anni ricorda dell’estati da bambino qui, in libertà, a mollo tutto il giorno, a giocare a nascondino coi bambini dei turisti, mentre i bambini di oggi stanno al telefonino o alla playstation.
Forse il tempo non si è poi fermato. E le ragnatele nascondono la bellezza estrema…
Pubblicato il: 3.Lug.2018 Lascia un commento