Che posto, Pantelleria! Piantata nel Canale di Sicilia, più vicina alla Tunisia che alla Sicilia, imponente, nera, verde…
Tante, troppe storie si nascondono su questo scoglio. A cominciare da Giancarlo e Cristian di Konza Kiffi – Azienda Agricola, due fratelli giovanissimi che dopo aver lavorato nella ristorazione all’estero hanno deciso di tornare nella loro terra per coltivare e creare prodotti lavorati di qualità altissima. È stato un onore raccogliere pomodori seccagni con voi in una delle campagne più belle ch’io abbia mai visto, quella di Piano Ghirlanda.
La campagna, già, che da sempre dà vita e lavoro a Pantelleria e che, mi sembra, rispetto ad altre isole, ancora sopravvive. Con miliardi di km di muretti a secco tutto sommato in buono stato. Ma, come dice Giancarlo, bisogna avere voglia di faticare, di sporcarsi le mani, perché la storia di questa campagna così mediterranea continui…
Poi Donnafugata. Quelli del Ben Ryé, il miglior Passito di Pantelleria, per intenderci. Appunto, gente che si sporca le mani, sebbene al passo coi tempi. Un grazie immenso a Ivan Caronna e ad Antonio Rallo per avermi accolto nella loro incantevole tenuta e raccontato del mitico passito e dei misteriosi giardini panteschi. Il Ben Ryé, ça va sans dire, un capolavoro di vino
Tutta questa energia che sprigiona la vulcanica Pantelleria, qualche artista doveva pure incanalarla. Sono rimasto estasiato nel vedere lavorare Sebastiano Fischer Ceramic Art. Una storia di passione per quest’isola e delle ceramiche raku (e non solo) sublimi, nate realmente dalla pancia di quest’isola. Grazie, Sebastiano…
Infine, una donna speciale. Una delle primissime subacquee d’Italia, che fino all’anno scorso, prima di perdere quasi definitivamente la vista, rilasciava brevetti nonostante una venerandissima età. Maria Ghelia, torinese, rimasta innamorata del mare di Pantelleria trent’anni fa, che ha speso una vita nel creare conoscienza subacquea specie fra i bambini, nelle scuole. Una donna magnetica e con le palle, che aveva anche redatto una proposta, per una volta veramente basata su analisi scientifiche, per un Area Marina Protetta che colpevolmente qui ancora non esiste.
Forse più che mai parto con il desiderio di tornare. La bellezza che c’è qui, io raramente…
Ma Lampedusa aspetta, nonostante lo Scirocco contrario seppur deboluccio. Se non mi squaglio su Maribelle domani sono lì, in quest’altro posto così importante per questo nostro Mediterraneo…
Pubblicato il: 12.Lug.2018 Lascia un commento