Di Grado ho già detto tanto. Che mi ha emozionato tanto l’impatto con la laguna, di Gianni Maran: artista che è una delle persone più generose e estrose al tempo stesso ch’io abbia mai conosciuto, di un’isola che è anche terra di confine verso i balcani, e che come tante altre fatica a mantenere viva un’identità di fronte al turismo e alla modernità.
Adesso si riparte. Per l’ultima volta. Altra laguna, quella veneta, all’orizzonte. Per un momento, credo, mi sembrerà Itaca o, molto più poeticamente alla greca, Ithakí.
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